A Ostuni la “Passione della Madre – Madonna Addolorata” con la direzione artistica di Edoardo Winspeare e il Cristo de-posto su un ulivo vittima della Xylella.
L’Associazione culturale “Terra”, nata per la promozione e la tutela delle tradizioni della città di Ostuni, organizza, per il quinto anno consecutivo, l’evento di comunità “Passione 2019 – Madre”, che, anche quest’anno, consiste nella rievocazione storica degli ultimi giorni di vita di Gesù Cristo, attraverso una rappresentazione teatrale diffusa, che avrà inizio in piazza Cattedrale, proseguirà nelle vie del centro storico di Ostuni per poi concludersi in largo Stella.
“Un evento che celebra la cultura e le tradizioni popolari della nostra città, coinvolgendo l’intera comunità costituita da gruppi folkloristici, associazioni teatrali, teatranti, musicisti, coristi, maestri bandisti, scenografi, coreografi, artigiani e semplici volontari”.
L’evento si svolgerà in due spettacoli unici nelle date di sabato 13 e domenica 14 aprile 2019 alle ore 19 e verrà riproposto sui canali tv e social nei giorni successivi. Dunque, precederà i Riti della Settimana Santa e della Pasqua in Puglia.
Quest’anno, toccherà al regista, austriaco di nascita, ma salentino d’adozione, Edoardo Winspeare, dar vita ad un percorso costellato di emozione e storia che, non a caso, s’intitola “Passione Madre” e che si avvarrà, ancora una volta, della presenza di oltre 300 figuranti.
“La passione di quest’anno – ha detto Winspeare – sarà quella della Madonna per la morte di Gesù. Sarà la via dolorosa di una madre con in braccio il corpo senza vita del figlio, percorrendo le strade di Ostuni – la nostra personale Gerusalemme di Puglia – dalla croce fino al sepolcro”.
“L’Addolorata non sarà sola – precisa il regista ormai salentino – perché accompagnata da uomini e soprattutto donne, compreso il gruppo delle Desolate, che piangeranno assieme a lei la morte del Salvatore.
Metaforicamente, quindi, la Passione della Madre anziché quella del Cristo, rappresentata in chiave spirituale, religiosa ma anche laica – ribadisce Winspeare – che porta l’Addolorata a incontrare il dolore del mondo nelle ‘stazioni’ che scandiscono la sofferenza: miseria, razzismo, odio, violenza sulle donne, cyber bullismo, etc.”
“Nella sceneggiatura c’è un po’ di Canosa, di Francavilla, di Gallipoli, un po’ di Taranto naturalmente e ovviamente un po’ di Ostuni”, segnala il regista che rivela anche un altro particolare: “Il Cristo deposto sarà adagiato su un fercolo che sarà un ulivo, per puntare gli sguardi di tutti sul problema Xylella. In modo da richiamare l’attenzione su quella che potrebbe diventare l’Apocalisse di Puglia o il funerale della Puglia”.
“Ogni pugliese – conclude Edoardo Winspeare – dovrebbe preoccuparsi di questo, perché ne va della nostra economia, della nostra agricoltura e soprattutto della nostra cultura, della nostra civiltà e della nostra identità”.